La mia scrittura riciclabile – Enrico Mattioli
Enrico Mattioli
Enrico Mattioli
Libri Enrico Mattioli
Il denominatore comune nei miei testi è l’ambiente, spesso, quello di lavoro. È qui che un essere umano esprime o reprime il suo potenziale, cercando un equilibrio tra se stesso e la società intorno. Dal conflitto tra i personaggi e l’ambiente, attingo le mie trame. Raccontare le stonature è quanto mi propongo di fare nei miei libri.
Sono, in fondo, gli stessi elementi del principio evolutivo nella selezione naturale degli individui in rapporto all’ambiente, nell’eterna lotta per la sopravvivenza.
Blog
Fin dall’adolescenza ho avuto bisogno di una forma d’arte per esprimermi. Negli articoli del mio blog, mi piace applicare i temi dell’arte o della filosofia alla vita di tutti i giorni, nella speranza di impreziosirla.
Tratto di editoria e letteratura, di umorismo e di musica. Immagina i miei post come un blues: se riuscirò a comunicare o a suscitare un’emozione, io avrò fatto il mio lavoro.
Tratto di editoria e letteratura, di umorismo e di musica. Immagina i miei post come un blues: se riuscirò a comunicare o a suscitare un’emozione, io avrò fatto il mio lavoro.
Come resistere nell’ambiente dell’auto pubblicazione
Uno scrittore dovrebbe ambire alla censura perché se i libri fossero libri, andrebbero vietati. Uno scrittore dovrebbe pubblicare volantini. O scrivere sui muri affinché non ci siano più muri su cui scrivere. Dovrebbe stampare a puntate nella carta dei cioccolatini o nei tovaglioli; perfino sulla carta igienica e sulla porta del cesso; sulle schedine del gioco del lotto, nella carta da regalo.
A che cosa serve un libro?
A rovinare l’esistenza, a far vacillare le convinzioni, a far tacere chi ha tante certezze. Questo andrebbe scritto sulla copertina, come per le sigarette.
Una vita da scrittore
Caro cliente
Il settore commercio raccontato da un commesso di supermercato