Mia madre ha quasi novant’anni ma è meglio non ricordarglielo. La scorsa settimana, per esempio, davanti al cardiologo che chiedeva la sua età, lei mi ha rimproverato aspramente:
- Io non ho novant’anni – rivendicava – ma ottantotto.
- Sì, lo so, ho arrotondato.
- E allora perché non hai arrotondato verso il basso? Potevi dire che avevo ottantacinque anni…
- Novanta è più vicino a ottantotto di ottantacinque…
- Oh, ma tu senti: sei sempre stato un asino in matematica!
In questi ultimi giorni ha imparato una parola nuova: Bu Buk, è qualcosa che si trova sul web, dice lei.
- Ah, sì, si chiama Facebook, mamma, non Bu Buk.
- Beh, ma di che si tratta?
- In pratica è un diario per condividere pensieri, foto, filmati, messaggi…
- Con chi bisogna condividere?
- Con gli altri.
- Gli altri chi?
- Amici vecchi, amici nuovi, il prossimo tuo… tutti!
- Anche ai miei tempi, molte persone importanti avevano un diario, ma era segreto…
- Beh, oggi non è più così, tutti siamo importanti e sei tu che decidi con chi condividere i tuoi contenuti… e poi, c’è sempre il diritto alla privacy che ti tutela…
- Ah, meno male…
Mentre discutiamo, va in onda il telegiornale e scorre la notizia riguardo all’udienza di Mark Zuckerbergh di fronte ai membri del Senato Americano per la questione della raccolta dati e la protezione d’informazioni personali.
- Eccolo: è lui quello che ha fondato Facebook, mamma. Quel biondino…
- Ah… ma che vogliono da lui?
- È una faccenda complicata… diciamo che per usare questo diario, devi fornire dei dati personali e questi dati non sono rimasti al sicuro… più o meno…
- Accidenti…
- Già. È come se tu scrivessi di avere ottantacinque anni ma loro sanno bene che ne hai novanta…
- Loro chi?
- Beh… servizi segreti, servizi deviati, esercito, militari, organi internazionali… tutti!
- Anche il cardiologo?
- Soprattutto lui, mamma.
- Quindi, lui ha chiesto la mia età ma in realtà la conosceva…
- Esatto.
- Oh, certo che oramai non si può più mentire serenamente…
- Nulla sfugge, mamma, è l’era del Big Brother, come scriveva George Orwell…
- Chi?
- Uno scrittore, mamma.
- Lasciami capire: tutti mentono ma sanno che tutti gli altri conoscono la verità?
- No, non tutti gli altri. Solo pochi la conoscono e la riveleranno solo in casi di necessità. In linea generale, comunque, se le tue bugie non minacciano lo status quo, ti lasciano mentire…
- Come hai detto? Status…
- Praticamente, un equilibrio, mamma…
- E come faccio a sapere se quello che dico altera l’equilibrio?
- Oh, ma tu vuoi sapere troppe cose in una volta soltanto…
- Io so soltanto che ho ottantotto anni e sei tu che hai alterato un equilibrio.
- Di quale equilibrio parli?
- Del mio…
- Oh, beh…
- Sì, e ricordati che ne dimostro ottantacinque…
- Ah… allora ti piace mentire!
- Bah… la verità: che ipocrisia!
© ENRICO MATTIOLI 2018